martedì 10 dicembre 2013

I miti del sesso


Alcune idee irrazionali, che in genere sono alla base dei disturbi sessuali, sono diventati veri e propri miti. Ecco i principali. Primo fra tutti, non posso non parlare della errata convinzione secondo la quale l’efficacia della prestazione sessuale di un uomo dipende dalla dimensione del suo pene.
Tale preoccupazione è tipica degli adolescenti e dei giovani adulti, ma è priva di fondamento! In fase di tumescenza, infatti, la vagina si gonfia e si adatta sia a un membro piccolo che grande. Non solo, la soddisfazione della donna dipende da molteplici variabili, di cui quelle cognitive sono le più importanti. Infine, il pene non è considerato, dalle donne, una delle parti del corpo maschile più sexy.
Un altro mito, che procura spesso notevoli problemi in numerose coppie, è quello relativo la simultaneità dell’orgasmo. È senza dubbio piacevole e positivo cercare di raggiungere l’orgasmo in simultanea con il proprio partner, ma ostinarsi affinché DEBBA succedere è distruttivo. Ciascuno può avere l’orgasmo come e quando preferisce. A proposito di orgasmo molti pensano che quello vaginale sia la forma matura. In realtà non vi è ancora accordo nella comunità scientifica sulla distinzione tra orgasmo vaginale e clitorideo. Ciò che è certo è che circa il 30% delle donne preferisce l’orgasmo clitorideo; inoltre quale importanza ha la zona in cui è tratto il piacere? Che dire poi della convinzione secondo la quale una masturbazione frequente ridurrebbe la libido o addirittura genererebbe malattie mentali? Al di là che non esiste alcun fondamento scientifico a sostegno di ciò, quale criterio potremmo usare per stabilire che si sta eccedendo in tale pratica? E su quali basi dire che avere fantasie sessuali con persone dello stesso sesso significa essere omosessuali? Assolutamente nessuna. Cosa più importante, l’omosessualità non è più classificato come disturbo mentale dal 1980; si tratta di un comportamento sessuale alternativo. Altri due miti riguardano la gravidanza. Molti pensano che è possibile calcolare con esattezza il periodo “sicuro” durante il quale avere rapporti sessuali senza correre il rischio di gravidanza; non è così perché il periodo di ovulazione delle donne non è sempre regolare. Molte coppie, inoltre, durante la gravidanza, e in particolar modo nell’ultimo trimestre, si astengono dai rapporti sessuali. A meno che non ci siano circostanze particolari, è possibile avere rapporti sessuali fino a due settimane prima del parto e dopo di esso, non appena la vagina ha smesso di sanguinare e le ferite si sono rimarginate.
Concludo con un’altra convinzione irrazionale: l’alcol è uno stimolante sessuale. L’alcol è una sostanza che all’inizio agisce come disinibitore, facilitando i rapporti sociali, il contatto fisico, ecc.; tuttavia, successivamente, la sua azione inibitoria ostacola la prestazione sessuale, sino anche ad impedire l’erezione sessuale nell’uomo e l’orgasmo nella donna.

Questi e altri miti contribuiscono a diminuire la qualità del rapporto sessuale, con le relative ripercussioni e sulla persona e  sulla vita di coppia. 

dr.ssa Lorena Lopomo - Psicologa

Nessun commento:

Posta un commento