Alcune idee
irrazionali, che in genere sono alla base dei disturbi sessuali, sono diventati
veri e propri miti. Ecco i principali. Primo fra tutti, non posso non parlare
della errata convinzione secondo la quale l’efficacia della prestazione
sessuale di un uomo dipende dalla dimensione del suo pene.
Tale preoccupazione
è tipica degli adolescenti e dei giovani adulti, ma è priva di fondamento! In
fase di tumescenza, infatti, la vagina si gonfia e si adatta sia a un membro
piccolo che grande. Non solo, la soddisfazione della donna dipende da
molteplici variabili, di cui quelle cognitive sono le più importanti. Infine,
il pene non è considerato, dalle donne, una delle parti del corpo maschile più
sexy.
Un altro mito,
che procura spesso notevoli problemi in numerose coppie, è quello relativo la
simultaneità dell’orgasmo. È senza dubbio piacevole e positivo cercare di
raggiungere l’orgasmo in simultanea con il proprio partner, ma ostinarsi
affinché DEBBA succedere è distruttivo. Ciascuno può avere l’orgasmo come e
quando preferisce. A proposito di orgasmo molti pensano che quello vaginale sia
la forma matura. In realtà non vi è ancora accordo nella comunità scientifica
sulla distinzione tra orgasmo vaginale e clitorideo. Ciò che è certo è che
circa il 30% delle donne preferisce l’orgasmo clitorideo; inoltre quale
importanza ha la zona in cui è tratto il piacere? Che dire poi della
convinzione secondo la quale una masturbazione frequente ridurrebbe la libido o
addirittura genererebbe malattie mentali? Al di là che non esiste alcun
fondamento scientifico a sostegno di ciò, quale criterio potremmo usare per
stabilire che si sta eccedendo in tale pratica? E su quali basi dire che avere
fantasie sessuali con persone dello stesso sesso significa essere omosessuali?
Assolutamente nessuna. Cosa più importante, l’omosessualità non è più
classificato come disturbo mentale dal 1980; si tratta di un comportamento
sessuale alternativo. Altri due miti riguardano la gravidanza. Molti pensano
che è possibile calcolare con esattezza il periodo “sicuro” durante il quale
avere rapporti sessuali senza correre il rischio di gravidanza; non è così
perché il periodo di ovulazione delle donne non è sempre regolare. Molte coppie,
inoltre, durante la gravidanza, e in particolar modo nell’ultimo trimestre, si
astengono dai rapporti sessuali. A meno che non ci siano circostanze
particolari, è possibile avere rapporti sessuali fino a due settimane prima del
parto e dopo di esso, non appena la vagina ha smesso di sanguinare e le ferite
si sono rimarginate.
Concludo con
un’altra convinzione irrazionale: l’alcol è uno stimolante sessuale. L’alcol è
una sostanza che all’inizio agisce come disinibitore, facilitando i rapporti
sociali, il contatto fisico, ecc.; tuttavia, successivamente, la sua azione
inibitoria ostacola la prestazione sessuale, sino anche ad impedire l’erezione
sessuale nell’uomo e l’orgasmo nella donna.
Questi e altri
miti contribuiscono a diminuire la qualità del rapporto sessuale, con le
relative ripercussioni e sulla persona e
sulla vita di coppia.
dr.ssa Lorena Lopomo - Psicologa
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