L’uso efficace dei contraccettivi,
secondo il modello di Byrne (1983), è un comportamento complesso che richiede:
- l’acquisizione di informazioni
relative il concepimento;
- l’acquisizione di informazioni
relative le modalità per prevenire il concepimento;
- la disponibilità del contraccettivo
adeguato;
- l’abilità di comunicazione con il
proprio partner sulle modalità di contraccezione;
- il saper utilizzare correttamente il
contraccettivo scelto.
Per poter effettuare una scelta consapevole
del contraccettivo è importante conoscerne vantaggi e svantaggi.
Preservativo.
Ha
il vantaggio di essere un metodo semplice e sicuro, se usato correttamente.
Tuttavia, la sua efficacia dipende da un uso adeguato e costante. Non solo;
talora potrebbe ridurre la sensibilità e, di conseguenza, il piacere.
Pillola.
È
il metodo anticoncezionale più efficace, che non interrompe la spontaneità del
rapporto sessuale e protegge da cisti ovariche, cancro ovarico e forme
infiammatorie pelviche. Gli svantaggi principali sono la necessità di seguire
un programma preciso, l’aumento del rischio di patologia cardio-circolatoria,
soprattutto nelle donne con un’età superiore ai 35 anni, e lo sviluppo di
possibili effetti collaterali, quali edema, nausea, variazioni di peso, aumento
delle secrezioni vaginali, ecc.
Spirale.
Il metodo è efficace e ha il principale
vantaggio che, una volta inserita, non si effettuano che controlli saltuari.
Come la pillola, non interrompe la spontaneità del rapporto sessuale. Gli
svantaggi principali sono i seguenti: possibile fastidio nella procedura di
inserimento e rischio di perforazione dell’utero; possibile aumento dei dolori
mestruali, del rischio di infiammazioni pelviche e di gravidanze extrauterine; possibili
dolori durante il rapporto sessuale, per lei e per lui.
Diaframma.
Efficace
e con scarsi effetti collaterali, tra cui possibili infezioni urinarie e
reazioni allergiche alla gomma o allo spermicida, ha il principale svantaggio
di compromettere la spontaneità del rapporto: la donna inserisce il diaframma
poco prima del rapporto sessuale completo.
Spermicidi. Comprendono
ovuli, creme, gelatine e schiume. Possono proteggere da malattie veneree, come
la gonorrea, e da infiammazioni pelviche. Sono piuttosto efficaci, se usati
correttamente; purtroppo è più probabile l’uso scorretto e alto è il rischio di
aborto. Non si escludono possibili reazioni allergiche sia nella donna, che
nell’uomo.
Sterilizzazione. La sicurezza è
quasi totale e non vi sono effetti collaterali. Tuttavia, richiede un
intervento chirurgico per chiudere le tube di Falloppio, attraverso le quali
l’ovulo scende nell’utero. In linea di principio non è reversibile.
Molto meno conosciuti sono i seguenti
metodi naturali che hanno il vantaggio di essere gli unici approvati dalla
Chiesa Cattolica e non richiedono l’uso di specifici dispositivi.
Metodo
del calendario o Ogino-Knaus. Il principio di base è che l’ovulazione
avviene attorno al quattordicesimo giorno del ciclo. Si calcola il periodo
fecondo, annotando per circa sei mesi il ciclo mestruale. Il primo giorno del
periodo fecondo si calcola sottraendo 18 alla lunghezza del ciclo più corto,
mentre per ottenere l’ultimo giorno si sottrae il numero 11 ai giorni
corrispondenti al ciclo più lungo. Si basa quindi su un’accurata determinazione
del ciclo mestruale e richiede lunghi periodi di astinenza. Inoltre non è neanche
così sicuro, poiché la teoria non corrisponde sempre alla realtà.
Metodo
della temperatura basale. La temperatura basale permette di rilevare
l’ovulazione. Si evita il rapporto sessuale completo dall’ultimo giorno della
mestruazione fino a due o quattro giorni dopo il rialzo della temperatura. Se,
tuttavia, non si verifica alcun rialzo, ci si astiene dai rapporti completi per
tutto il mese. Come il precedente metodo, richiede un’accurata determinazione
del ciclo mestruale e la teoria non corrisponde sempre alla realtà.
Metodo
dell’ovulazione.
Le alterazioni del muco cervicale indicano i probabili giorni fecondi del ciclo
mestruale. L'inizio del periodo fecondo corrisponde alla comparsa, nella vagina,
di un muco biancastro, opaco. Uno o due giorni prima dell'ovulazione compare
una maggiore quantità di muco, fluido e filante. Il rapporto sessuale completo sarebbe,
in teoria, sicuro solo dopo quattro giorni dalla scomparsa di questo tipo di
muco, che ridiventa, a questo punto, opaco. Come svantaggi, anche questo metodo
comporta l'accurata determinazione del ciclo mestruale ed è poco sicuro; per
es. possibili infezioni vaginali potrebbero mascherare la presenza del muco.
Inoltre, richiede periodi di astinenza poiché, nella prima metà del ciclo, per
evitare che il seme maschile possa oscurare i cambiamenti del muco vaginale, ci
si dovrebbe astenere dai rapporti sessuali completi a giorni alterni.
dr.ssa Lorena Lopomo - Psicologa
Nessun commento:
Posta un commento