martedì 10 dicembre 2013

I metodi contraccettivi

L’uso efficace dei contraccettivi, secondo il modello di Byrne (1983), è un comportamento complesso che richiede:
- l’acquisizione di informazioni relative il concepimento;
- l’acquisizione di informazioni relative le modalità per prevenire il concepimento;
- la disponibilità del contraccettivo adeguato;
- l’abilità di comunicazione con il proprio partner sulle modalità di contraccezione;
- il saper utilizzare correttamente il contraccettivo scelto.
Per poter effettuare una scelta consapevole del contraccettivo è importante conoscerne vantaggi e svantaggi.

Preservativo. Ha il vantaggio di essere un metodo semplice e sicuro, se usato correttamente. Tuttavia, la sua efficacia dipende da un uso adeguato e costante. Non solo; talora potrebbe ridurre la sensibilità e, di conseguenza, il piacere.
Pillola. È il metodo anticoncezionale più efficace, che non interrompe la spontaneità del rapporto sessuale e protegge da cisti ovariche, cancro ovarico e forme infiammatorie pelviche. Gli svantaggi principali sono la necessità di seguire un programma preciso, l’aumento del rischio di patologia cardio-circolatoria, soprattutto nelle donne con un’età superiore ai 35 anni, e lo sviluppo di possibili effetti collaterali, quali edema, nausea, variazioni di peso, aumento delle secrezioni vaginali, ecc.
Spirale. Il metodo è efficace e ha il principale vantaggio che, una volta inserita, non si effettuano che controlli saltuari. Come la pillola, non interrompe la spontaneità del rapporto sessuale. Gli svantaggi principali sono i seguenti: possibile fastidio nella procedura di inserimento e rischio di perforazione dell’utero; possibile aumento dei dolori mestruali, del rischio di infiammazioni pelviche e di gravidanze extrauterine; possibili dolori durante il rapporto sessuale, per lei e per lui.
Diaframma. Efficace e con scarsi effetti collaterali, tra cui possibili infezioni urinarie e reazioni allergiche alla gomma o allo spermicida, ha il principale svantaggio di compromettere la spontaneità del rapporto: la donna inserisce il diaframma poco prima del rapporto sessuale completo.
Spermicidi. Comprendono ovuli, creme, gelatine e schiume. Possono proteggere da malattie veneree, come la gonorrea, e da infiammazioni pelviche. Sono piuttosto efficaci, se usati correttamente; purtroppo è più probabile l’uso scorretto e alto è il rischio di aborto. Non si escludono possibili reazioni allergiche sia nella donna, che nell’uomo.
Sterilizzazione. La sicurezza è quasi totale e non vi sono effetti collaterali. Tuttavia, richiede un intervento chirurgico per chiudere le tube di Falloppio, attraverso le quali l’ovulo scende nell’utero. In linea di principio non è reversibile.
Molto meno conosciuti sono i seguenti metodi naturali che hanno il vantaggio di essere gli unici approvati dalla Chiesa Cattolica e non richiedono l’uso di specifici dispositivi.
Metodo del calendario o Ogino-Knaus. Il principio di base è che l’ovulazione avviene attorno al quattordicesimo giorno del ciclo. Si calcola il periodo fecondo, annotando per circa sei mesi il ciclo mestruale. Il primo giorno del periodo fecondo si calcola sottraendo 18 alla lunghezza del ciclo più corto, mentre per ottenere l’ultimo giorno si sottrae il numero 11 ai giorni corrispondenti al ciclo più lungo. Si basa quindi su un’accurata determinazione del ciclo mestruale e richiede lunghi periodi di astinenza. Inoltre non è neanche così sicuro, poiché la teoria non corrisponde sempre alla realtà.
Metodo della temperatura basale. La temperatura basale permette di rilevare l’ovulazione. Si evita il rapporto sessuale completo dall’ultimo giorno della mestruazione fino a due o quattro giorni dopo il rialzo della temperatura. Se, tuttavia, non si verifica alcun rialzo, ci si astiene dai rapporti completi per tutto il mese. Come il precedente metodo, richiede un’accurata determinazione del ciclo mestruale e la teoria non corrisponde sempre alla realtà.

Metodo dell’ovulazione. Le alterazioni del muco cervicale indicano i probabili giorni fecondi del ciclo mestruale. L'inizio del periodo fecondo corrisponde alla comparsa, nella vagina, di un muco biancastro, opaco. Uno o due giorni prima dell'ovulazione compare una maggiore quantità di muco, fluido e filante. Il rapporto sessuale completo sarebbe, in teoria, sicuro solo dopo quattro giorni dalla scomparsa di questo tipo di muco, che ridiventa, a questo punto, opaco. Come svantaggi, anche questo metodo comporta l'accurata determinazione del ciclo mestruale ed è poco sicuro; per es. possibili infezioni vaginali potrebbero mascherare la presenza del muco. Inoltre, richiede periodi di astinenza poiché, nella prima metà del ciclo, per evitare che il seme maschile possa oscurare i cambiamenti del muco vaginale, ci si dovrebbe astenere dai rapporti sessuali completi a giorni alterni.

dr.ssa Lorena Lopomo - Psicologa

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