I disturbi
sessuali sono caratterizzati da modificazioni psicofisiologiche che
caratterizzano il ciclo di risposta sessuale; causano notevole disagio e
difficoltà interpersonali. In genere sono causati da convinzioni errate o irrealistiche
che generano ansia e timori rispetto a vari aspetti del rapporto sessuale.
Alcune paure legate al tema della sessualità sono le seguenti:
il timore di non
fare una “buona prestazione”, il timore del godimento sessuale, il timore di
perdere il controllo.
Ma cosa genera
queste paure? Quelle convinzioni che costruiamo nel tempo, che sono il frutto
di esperienze pregresse, insegnamenti, atteggiamenti culturali; in sintesi,
queste paure sono generate dal modo in cui interpretiamo la realtà circostante.
Epitteto, un
filosofo greco antico (I secolo d.C.), diceva: “Le persone non sono turbate dagli
eventi, quanto dalla visione che hanno di essi”. Le nostre emozioni non
dipendono, quindi, dall’evento in sé, ma è ciò che pensiamo di questo evento a
suscitarci gioia, paura, rabbia, ecc. Alcune di queste convinzioni sono
diventate veri e propri miti; uno fra tanti quello secondo cui l’efficacia
della prestazione sessuale di un uomo dipende dalla dimensione del pene.
Lo sviluppo
della sessualità, e di un comportamento affettivo adeguato, dipende
dall’integrazione di abilità complesse in quattro ambiti fondamentali:
biologico, emozionale, cognitivo e motorio. È noto che una risposta
comportamentale parte da una base innata, ma è successivamente sottoposta ai
processi di apprendimento. Non meno importante è l’attivazione fisiologica,
processo mediante il quale l’organismo si attiva per fronteggiare le situazioni
di vita quotidiana. A seconda dei vari moduli biologici attivati e delle
interpretazioni cognitive in atto, si esprimono le diverse emozioni che, a loro
volta, influenzano le modalità di risposta sessuale.
Il rapporto
sessuale è caratterizzato da quattro fasi: desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione.
Un disturbo sessuale può manifestarsi in una o più di queste fasi, nell’uomo e
nella donna. Si distinguono quindi i disturbi del
desiderio sessuale, dell’eccitazione sessuale e dell’orgasmo. Un’altra
tipologia riguarda i disturbi da dolore sessuale. Le disfunzioni sessuali di
natura psicologica sono distinte da quelle determinate da patologie mediche e/o
dall’assunzione di farmaci e droghe.
L’indagine del
terapeuta, definita assessment,
approfondisce tutti gli ambiti, su menzionati, al fine di acquisire dati che
permettano di individuare non solo i comportamenti disadattavi e i pensieri
irrazionali, ma anche i punti di forza, che costituiranno il punto di partenza
dell’intervento.
Nel processo
terapeutico possono intervenire più componenti, tutte specifiche rispetto ad
alcuni aspetti che intervengono nella produzione e nel mantenimento del
disturbo. Il farmaco è utilizzato per indurre una determinata modificazione
biologica, per es. nel caso di un’eiaculazione precoce si potrebbe
somministrare un inibitore della ricaptazione della serotonina. In genere,
però, è stato dimostrato che la farmacoterapia non è sufficiente. Per
“risolvere il problema” sono necessari interventi specifici di psicoterapia, in
grado di produrre cambiamenti comportamentali e cognitivi.
dr.ssa Lorena Lopomo
http://lorenalopomo.it/2013/12/10/i-disturbi-sessuali/
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