Nella maggior parte dei casi le alterazioni
nella qualità e nella quantità del sonno sono di origine secondaria,
ovvero conseguenti a un'altra condizione medica e/o psicologica.
Sino a quando non si affronta il problema principale, i disturbi del
sonno persistono ed è facile il ricorso a farmaci che potrebbero essere
evitati, allontanando così anche il rischio di un'eventuale dipendenza
di tipo psicologica.
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