La maggior parte di noi
crede che “dieta” sia sinonimo di sacrificio, privazione; in realtà il termine (dal
latino modo di vivere) vuol dire “sano
stile di vita”. Questo sano modo di vivere deve comprendere
una corretta alimentazione e la pratica regolare dello sport. Infatti,
secondo il professor Carruba, direttore del centro studi e ricerca sull’Obesità
dell’Università degli Studi di Milano, l’86% delle morti è correlata ad una
cattiva alimentazione. Mangiare in maniera sana e responsabile e praticare
dell’attività fisica mette al riparo dall’insorgenza di diverse patologie,
migliora la qualità della vita e incide positivamente sulle condizioni
psico-fisiche con cui si affronta l’invecchiamento. Con l’arrivo dell’estate si
va sempre più spesso alla ricerca delle diete del momento, quelle che
dovrebbero rimetterci in forma in pochissimo tempo, eliminando come per magia
quei chili in più derivati da un anno o più di cattive abitudini alimentari. La
verità è che diete miracolose non esistono, possiamo anche perdere in breve
tempo qualche chilo, ma in realtà ciò che abbiamo perso è molto spesso massa
magra (muscolo) ed acqua. Tali diete assieme a quelle fai-da-te non fanno altro
che favorire il classico meccanismo a yo-yo (più rapidamente perdiamo chili
tanto più velocemente li rimettiamo con gli interessi). È necessario “imparare a mangiare “ in modo da non
rimettere i chili perduti; per questo farsi seguire da uno specialista rappresenta
il primo passo per ottenere dei “veri” risultati, duraturi nel tempo e
che migliorino la qualità della vita. Ciò che fa la differenza tra chi mantiene
il peso raggiunto e chi lo vede aumentare è l’atteggiamento mentale. Psicologia
e nutrizione sono strettamente collegate tra loro. Vi capita di pensare che non
è giusto che alcune persone sono “magre” e possono mangiare tutto, mentre voi
dovete stare attenti a non ingrassare? Vi capita di mangiare per il piacere di
farlo? E mangiare per noia, tristezza o tensione? Quando vedete che state
ingrassando, o guardate il vostro corpo e non vi piace, vi sentite a disagio?
Se non si affronta l’idea di VOLER perdere peso con il giusto atteggiamento
mentale, oltre che con una corretta alimentazione, quante probabilità ci sono
di mantenere il peso raggiunto nel lungo termine? L’atteggiamento mentale
consiste nel modo in cui noi ci rapportiamo con il mondo. Quello che pensiamo
agisce sulle nostre emozioni e sui nostri comportamenti. Dietro il seguire una
corretta alimentazione quanti pensieri, emozioni e comportamenti ci sono? Se
non si fa un lavoro su questi tre nuclei fondamentali, ecco che l’attenersi a
un piano alimentare diventa un qualcosa di difficile, triste e negativo. Uno
degli obiettivi di un programma psicologico alimentare prevede, per es., di
smettere di ingannare se stessi. Le persone che stanno a dieta hanno una grande
capacità di ingannare se stesse riguardo al cibo, trovandosi false scuse per
mangiare. La prossima volta che avrete l’impulso a mangiare qualcosa che non è
previsto nel vostro piano alimentare, fate attenzione a quello che pensate - in
genere c’è un pensiero che precede il mangiare - e prestate attenzione alle
frasi che iniziano per: “Va bene
mangiarlo perché…”; questi sono i pensieri auto-ingannanti. Pensate ancora che
la psicologia non centri nulla con l’alimentazione, con il “mettersi a
dieta"?
Donato Tardugno, Biologo Nutrizionista
Lorena Lopomo,
Psicologa
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